venerdì 5 ottobre 2012

Giorno Quattro : Lettera a Napolitano.


Caro Presidente Della Repubblica Italiana, le scrivo perchè ho sentito i giornalisti che inondano i nostri schermi televisivi in prime time, raccontarci alcune Sue considerazioni, riguardanti la nostra situazione politica attuale.

Lei, caro Presidente Della Repubblica Italiana, temo non abbia ben colto l'umore del popolo che Lei rappresenta spendendone i soldi durante i suoi viaggi in giro per il paese di cui è Primo Cittadino, oltre che in paesi stranieri che molti italiani non hanno mai visto.

Cosa è cambiato in Lei, Signor Presidente Della Repubblica Italiana in questi giorni?

Si è accorto solo dopo il pastrocchio della Regione Lazio, che (parole Sue) , la società italiana sta attraversando una fase di profonda incertezza ed inquietudine, nella quale sarebbe da rivisitare e più fortemente affermare la nozione di 'bene comune' o quella di 'interesse generale'.

Era necessario che Gambadilegno/Fiorito facesse saltare in aria l'amministrazione Polverini per farle capire che (parole Sue) quel che in Italia acuisce l'incertezza e produce grave disorientamento è l'inadeguatezza del quadro politico ad offrire punti di riferimento, percorso come è, da spinte centrifughe e tendenze alla frammentazione ?

Solo oggi, a Ottobre 2012, Lei, Signor Presidente Della Repubblica Italiana, si è reso conto che (parole Sue) i tanti fenomeni di degrado del costume e di scivolamento nell'illegalità, insieme ad annose inefficienze istituzionali ed amministrative, provocano un fuorviante rifiuto della politica ?

Ma in quale paese ha vissuto fino ad oggi, Signor Presidente Napolitano?

In un paese in cui fino a un mese fa, la gente era tranquilla, contenta di lasciarsi bastonare e fiduciosa che la scena politica avrebbe in qualche modo risolto i problemi quotidiani del Paese?

Ci scende mai a parlare con la gente che Lei rappresenta?

Come fa, nella situazione in cui viviamo oggi a parlare di "grandissimo equivoco"?

Secondo lei, la gente perde fiducia nella politica PER UN EQUIVOCO?

( Parole di Napolitano, leggiate anche voi affezionati del mio Blog :  LEGGETE QUI! )

Ma davvero pensa di rappresentare degnamente l'Italia, facendo queste considerazioni?

La gente è STUFA, caro Presidente.

La gente si è rotta i coglioni di PAGARE per errori, crimini, soprusi commessi da una casta che non lascia alcuna scelta.

Il paese che "ha ritrovato la libertà"?? Ma di cosa parla, della seconda guerra mondiale?!?!?!

Si rende conto che sono passati quasi 70 anni dalla fine di essa e che nel frattempo il mondo intero ha subito cambiamenti RADICALI?

Quando mai è capitato che il nostro paese abbia "ritrovato la libertà"???

Io capisco la sua posizione, Presidente, questa non è una lettera di biasimo. Capisco che vorrebbe far qualcosa per la gente, ma cerchi di capire che non basta una pacca sulla spalla, non basta un sorriso compagnone, non basta una manifestazione di solidarietà verbale a cui non segue NESSUN FATTO CONCRETO.

Occorre invece SPAZZARE VIA TUTTO e ricominciare daccapo.

La classe politica non riguadagnerà la fiducia della gente, se non rinnovandosi COMPLETAMENTE.

Nessuno ci crede più a parole come quelle che i nostri governanti stanno blaterando nell'ultimo anno, parole già sentite, parole pregne di ottimistica voglia di cambiare, ma sono sempre poi le solite fattezze estetiche a cambiare, non la sostanza.

Ecco, nostro stimato Presidente, riassumiamo un importante concetto : il nostro paese, la nostra bella Italia ha bisogno di SOSTANZA, mettendo una buona volta in disparte la FORMA.

Non basta cambiare simbolo ad un partito, per rendere onesti i suoi vertici, non basta una mano di vernice per coprire lo sporco lasciato da 20, 30, 40 anni di marciume.

Non basterà un ergastolo a Fiorito per far tirare un sospiro di sollievo agli Italiani.

Ci vogliono FATTI.

Non intendo discriminare il valore delle PAROLE, caro Presidente, intendo soltanto farLe presente che i FATTI cui la gente assiste da troppo tempo, sono soltanto bastonate, calci, potremmo definirla violenza politica in quanto si tratta sempre di regole imposte a favore di uno scopo, un ideale, che poi non dimostra nemmeno la sua esistenza.

Prendiamo ad esempio la benzina? Le va?

Perchè è aumentata così tanto? Perchè non è MAI calata?

Sacrifici, OK, ma a quale scopo? Quando avremo sconfitto la crisi, cosa succederà? La benzina tornerà a costare 1 euro al litro?

Oppure gli stipendi degli Italiani triplicheranno, in modo da permettersi un pieno alla macchina ad un prezzo ragionevole?

Lei ci parla di assenza di punti di riferimento e questo è giusto.

Perchè allora non trovare un modo per spazzare via una intera classe politica che è piazzata lì da 20 anni e si trova oggi a non rappresentare un punto di riferimento per nessuno?

Qual'è il suo scopo, quindi?

A cosa serve che gli Italiani paghino di tasca propria le folli cifre che a quanto pare sono indispensabili a mantenere persone che non svolgono il compito per cui vengono chiamate ad assolvere?

Ci dia un punto di riferimento, Presidente, è o non è il nostro Primo Cittadino? E' o non è il nostro rappresentante supremo?

Parli apertamente! Si erga ad emblema del meraviglioso paese che le ha dato i natali e faccia in modo che noi tutti torniamo a credere, a sperare, a dare fiducia.

Stanno tirando troppo la corda, questa è la realtà. Gli Italiani sono atrofizzati, non scendono in piazza coi forconi, come si suol dire, ma quanto durerà?

Già in questi giorni in diverse città italiane iniziano movimenti, ma sia chiaro, per come la vedo io sono soltanto il solito periodo che gli studenti si prendono per occupare, autogestire in nome di tanti ideali nobili che magicamente scompaiono a Natale e di cui nessuno si ricorda più quando è ora di chiudere il quadrimestre.

Gli Italiani ancora non sono incazzati, Presidente.

Ma è il caso di metterli davvero alla prova?


Grazie, Signor Presidente, la saluto.

Sergio Marini.

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