sabato 27 luglio 2013

HoVisto : PACIFIC RIM


Ok, dopo questo, ESIGO che si giri una trilogia su EVANGELION e una trilogia sulla saga dei Mazinga.


Ora è possibile.

Perchè non lo fa nessuno?

Daje, su, non dico mi accontenterei di Sam Raimi o di Michael Bay (loro MAI), ma Guillermo Del Toro ha dimostrato una ottima visione del mondo dei robottoni (e dei mostroni) con questo film.

Il buono è che non ha pretese : non servivano star, non serviva una recitazione eccellente, non servivano sguardi penetranti alla De Niro nè monologhi alla Hoffmann.

Serviva un protagonista fighetto, una storia semplice e tanta caciara in CGI. 

E quello è.

E devo dire che ultimamente è anche piacevole scoprire la semplicità di una storia, che non ti rimpolpa buchi con gli effetti. Sarà sorprendente, ma buchi grossi questa sceneggiatura non ne ha.

Qualche scontatezza, qualche banalità, ma che pretendere da un film su mostri e robot?

Te lo godi insomma e personalmente me lo godo ben più di quella cosa abominevole che sono TRANSFORMERS 2 e 3, sempre parlando di robots.

Da vedere anche senza 3D.

E ora, prego, o mi date un contratto, dei soldi e lo faccio io il film su Mazinga, o vi date una svegliata, cari hollywoodiani e lo mettete in cantiere voi.

mercoledì 24 luglio 2013

HoLetto : LA META' OSCURA di Stephen King

Quando ho iniziato il romanzo, mi sono sorpreso a chiedermi se fosse veramente di King e non magari di qualcuno da lui profumatamente pagato per tappare il buco in una scadenza contrattuale che aveva e che non riusciva a colmare, per mancanza di ispirazione.

Premesso questo, va da sè che LA META' OSCURA è ben lungi dall'essere tra i migliori libri di Stephen King.

Non so come scriva la moglie Tabitha, ma lei è stata il mio primo pensiero. Questo non sembra davvero King.

Prolisso e noioso, si legge facilmente se si saltano interi paragrafi che descrivono dettagli poco utili alla storia, se non completamente inutili.

I personaggi non sono granché caratterizzati e il regista Romero, che ha diretto il film tratto dal romanzo, riesce a fare anche peggio. 

Gli ingredienti del romanzo alla King ci sono tutti : la solita Castle Rock, dove tutto avviene, sempre, se non nelle sue sfigatissime vicinanze, la macchina maledetta che suggerisce una forse fobia dell'autore verso le auto d'epoca, gli uccelli sempre inquietanti, il fenomeno paranormale che anche alla fine rimane inspiegato, il dettaglio grottesco che però stavolta fa quasi sorridere (un occhio dentro un cervello......e il cervello che diventa muscolatura capace di far sì che l'occhio sia ammiccante? Il bello è che c'è pure nel film...)

Si denota la volontà di King di parlare un po' di sè, calcando su quelle che forse sono le sue paranoie, cioè come scrivere, con quale strumento, dove e quando.

Ma poi ti ritrovi a girare due o tre pagine per vedere dove finisce il capitolo, ansioso di chiudere il volume.

Non che sia un disastro totale, per carità, LA STORIA DI LISEY riesce ad essere peggiore per il mio modo di leggere, tanto che non sono proprio riuscito a finirne nemmeno metà, ma lo Stephen King dei primi anni 90, è evidente, ha attraversato un periodo non proprio creativissimo.

Siamo anni luce dal meravigloso 22/11/'63 che supera di gran lunga qualsiasi altro romanzo di King, fino a far dubitare anch'esso che sia opera sua.

Il film di Romero è davvero povero. Subisce ovviamente i tagli necessari ad una riduzione cinematografica, ma essendo il romanzo, appunto, pieno di ciarpame, la storia è rispettata quasi al dettaglio.
Gli attori sono assolutamente incosistenti : Timothy Hutton è un medio Thad Beaumont ma un davvero risibile George Stark, truccato che sembra Robby Rancido se lo interpretasse Michael Keaton.

Atroce Amy Madigan che interpreta la moglie di Beaumont. Inespressiva quanto un comodino, impalata come una fermata d'autobus.

Michael Rooker ha la faccia del maniaco Henry, il suo primo personaggio e temo non sia possibile vedere un film con lui che fa il buono.

Il personaggio di Alan Pangborn era stato degnamente interpretato da Ed Harris nel film di COSE PREZIOSE e probabilmente non riuscivo a vederci una faccia diversa, con quel nome, ma nel caso de LA META' OSCURA, Alan Pangborn è completamente inutile di suo, una perdita di tempo, un rallentamento fastidioso della storia che nel film diventa pure peggio, tanto che verso il finale, quando si spizza la Liz-moglie-del-protagonista, constatando dopo tutto un libro intero che è gnocca, ti fa quasi sperare che tenti lo stupro, pur di dare un qualsiasi senso alla sua presenza nella storia.

Gli effetti speciali sembrano quelli di un film del 1983, sul filone di CHRISTINE, LA MACCHINA INFERNALE (il cui romanzo rifletteva la freschezza e la semplicità del King ottantoso), ma Romero ha girato 10 anni dopo, nell'epoca in cui ci eravamo già annoiati nel rivedere acchiappafantasmi, astronavi varie e ritorni al futuro, quindi pollice in basso anche per questo aspetto. La scena di Stark che viene spolpato dai piccioni (mentre si continua a sentire il suo urlo...) fa meno paura del Donovan che crepa dopo aver bevuto dal Graal sbagliato davanti ad un tutto contento Indiana Jones.

Insomma, leggetevelo se lo rimediate, come ho fatto io, a due euro in una bancarella o se ci tenete davvero a collezionare tutti i romanzi di Stephen King.

Il film evitatelo.