sabato 26 gennaio 2013

HoVisto : CLOUD ATLAS

In giro avevo letto commenti decisamente contrastanti su questo nuovo lavoro dei fratelli Warcozzi. Chi me lo sconsigliava perché una cagata pazzesca stile Korazzata Kotiomkin, chi mi diceva che era meraviglioso ma andava capito.

Non sono in linea con nessuna corrente, ma devo ammettere che mi è piaciuto.

E' una sensazione nuova, diamine!

Mi viene da dire che è un film-matrjoska ma non è così, in quanto le bamboline non si nascondono una nell'altra...e si sa che ai Warchowski, le bamboline russe non piacciono, tant'è che all'epoca di MATRIX - RELOADED si ipotizzava la teoria della "matrixoska" per spiegare la scena in cui Neo distrugge le seppie con la mano anche fuori da Matrix.

Comunque...matrjoske a parte, CLOUD ATLAS è proprio bello.

Le storie sono apparentemente scollegate, ma si collegano i sentimenti che lo spettatore prova, seguendole. Appunto è una novità : non si assiste solo ad una serie di vicende parallele che si svolgono in diverse epoche del tempo, ma ognuna di esse ti porta ad emozionarti allo stesso modo, concludendosi poi tutte con visioni diverse del binomio vita/morte.

Se siete abituati ai cinepanettoni, lasciate perdere.

Se vi è piaciuta quella merda di PROMETHEUS ugualmente lasciate perdere CLOUD ATLAS.

Se vi è piaciuta la trilogia di MATRIX (e io sono uno di quelli che piangono di rabbia per il finale stronzissimo), ma se vi è piaciuta davvero, non solo per le sparatorie ma per il suo intrico mistico-religioso-filosofico, munitevi di un ulteriore upgrade di apertura mentale e andate pure al cinema.

Recitato meravigliosamente, l'unica che ho trovato un po' sottotono è Halle Berry, buona la fotografia, eccellenti le scenografie ed i costumi. 

Ci tengo comunque a sottolineare : se per voi MATRIX è un film che parla di guerra tra umani e macchine, lasciate perdere e occhio a non confondersi con TERMINATOR.

Ma ugualmente se siete tipi da apprezzare i soliti film melodrammatici italiani che parlano sempre e solo della mafia che fa stragi, non guardatelo.

Ragionate su ciò che vedete, vi piacerà.

martedì 15 gennaio 2013

HoLetto : 22/11/'63 di Stephen King

CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.
CAPOLAVORO.

No...non mi stanco di dirlo...ripeterlo...

Avete mai letto un CAPOLAVORO? Io si, finito oggi.

Stephen King ne ha tirati fuori di romanzi meravigliosi, ma il suo ultimo periodo non sembrava particolarmente florido.

Non seguo la serie della Torre Nera, nè ho letto THE DOME, ma avendo dato una letta in giro e avendo alle spalle DUMA KEY, non mi aspettavo di trovarmi di fronte a qualcosa del genere.

DUMA KEY non è male, ma effettivamente rispecchia il King attuale, maturo e attento ai dettagli, ma troppo spesso prolisso e talvolta addirittura noioso.

Conitnuo a pensare al mio tentativo fallito di leggere LA STORIA DI LISEY, una cosa atroce, una noia mortale, un qualcosa di inconsistente, tanto che fino a dove sono arrivato io, non succede assolutamente niente. Nonostante questo c'è chi grida al capolavoro anche per questo mattone assurdo...bah..

Ma torniamo a noi.

Questo romanzo dal titolo inmemorizzabile, parla, come saprete di Lee Oswald, l'uomo che (si dice) abbia ucciso John Fitzgerald Kennedy e mi perdonino gli eredi del defunto presidente USA se pensando al secondo nome di JFK mi viene sempre in mente lo sketch di Aldo, Giovanni & Giacomo che interpretano tre feti nella pancia della mamma e Aldo dice che una volta uscito, vuole chiamarsi appunto Fitzgerald.

Il protagonista, Jake Epping, viaggia nel tempo entrando in una sorta di varco dimensionale che porta sempre allo stesso giorno del passato. Non vi racconterò molto altro della trama, perché ci tengo che lo leggiate, quindi mi limiterò a dire che questo romanzo parla di Oswald, di patriottismo, della vita negli anni 50/60, di danza, d'amore.

Iniziatelo e vi renderete conto di non star leggendo un libro, ma di essere anche voi in qualche modo trasportati nel tempo, vivrete sulla spalla di Jake (che si cambierà nome in George Amberson), come uno spirito guida e vedrete realmente ciò che vede lui.

Certo, la narrazione in prima persona, aiuta, ma diamine, mai visto un romanzo che ti fa davvero vedere le luci, le auto per la strada e a proposito di auto, ti fa innamorare di questa:


Jake/George la acquista nel 1958, appena arrivato nel passato e se ne innamora, rimanendole fedele per quasi tutta la storia e credetemi se vi dico che anche voi andrete a cercare foto, caratteristiche della Ford Sunliner e dal momento che avrete letto 22/11/'63 se vi capiterà di vederne una, rimarrete senza fiato.

Non so come altro convincervi che siamo di fronte ad un libro meraviglioso, fatico a esprimere la mia tristezza nell'averlo chiuso, per la prima volta avrei voluto che una storia non finisse, quasi pensavo di ricominciarlo daccapo...

Vi accenno ai difetti, perchè sì, ne ha.

Iniziamo con il più evidente parallelismo, quello con la saga di RITORNO AL FUTURO.

Ok, la scelta del periodo di viaggio nel tempo è obbligatoria, trattandosi dell'omicidio di Kennedy.
Ma Jake, per guadagnare soldi, si porta dal futuro alcuni risultati sportivi....

...il che ci ricorda davvero tanto quel Biff Tannen che ruba l'almanacco sportivo a Marty McFly per darlo a sè stesso ed arricchirsi, no?

Vabè...diciamo che era anche una cosa plausibile : dovendo operare in una sorta di mondo nuovo, che si conosce in parte dai libri di storia, Jake/George non poteva mettersi subito a cercare lavoro per tirare a campare. Il varco temporale porta nel 1958, l'omicidio di Kennedy avviene nel 1963, quindi egli deve rimanere per 5 anni della sua vita nel passato e ci può stare che si metta a scommettere, tant'è che ne pagherà amaramente le conseguenze....

Occhio, da qui in poi SPOILER, quindi se non volete rovinarvi il finale NON LEGGETE!




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L'altra grande, stavolta eccessiva, somiglianza con RITORNO AL FUTURO, sta nel finale : Jake riesce nel suo intento, ma questo ha effetti devastanti e quindi, tornando indietro, si ritrova in un 2011 alternativo, un mondo brutto, violento, devastato da terremoti, criminalità e tutta una serie di fatti conseguenti a ciò che lui aveva cambiato nella sua permanenza dal 58 al 63.

Proprio come Marty e Doc che, dopo il casotto creato dal Biff vecchio, si ritrovano in un 1985 alternativo, un mondo brutto, violento devastato da Biff Tannen, ricco imprenditore, incredibilmente fortunato al gioco.



Non so cos'altro dirvi, se non darvi il consiglio di correre in libreria a comprarlo.

lunedì 14 gennaio 2013

Manifestazione contro la chiusura del Centro Educazione Motoria di Roma

Vi giro questo comunicato, che ritengo importante.



Comunicato

A rischio chiusura l’ambulatorio età evolutiva del CEM (Centro Educazione Motoria) di Roma

Il COMITATO GENITORI dell’AMBULATORIO ETà EVOLUTIVA DEL CEM (Centro Educazione Motoria) di via Ramazzini, 31 - Roma indice una MANIFESTAZIONE di protesta per il giorno mercoledì 16 gennaio 2013 dalla ore 10.00 alle ore 13.00 presso il cortile della CRI comitato provinciale di Roma, via B. Ramazzini, 31 – 00151 Roma, all’interno della cui struttura risiede il CEM, per protestare contro la volontà di chiusura immediata di un servizio ambulatoriale rivolto a bambini da 0 a 14 anni.

35 bambini, la maggioranza dei quali con riconoscimento della disabilità grave (L. 104/92) verranno lasciati soli insieme alle loro famiglie. 

Soli!!! Perchè le altre strutture sul territorio sono insufficienti ad accoglierli, se non dopo anni di lista di attesa.

Soli!!! Con un progetto di lavoro da completare, ma che si interrompe "magicamente" ... pufff , non c'è più, non esiste più, non esistono più.

I servizi offerti dall'AMBULATORIO dell'età evolutiva del CEM articolati in progetti di medio/lungo termine, trattano le seguenti patologie:
- disturbo evolutivo e specifico del linguaggio
- disturbo dell'apprendimento
- disturbo della coordinazione motoria
- ritardo psicomotorio
- ritardo cognitivo
- disturbi dello spettro autistico
- sindromi
- paralisi cerebrali infantile.

Il progetto riabilitativo individualizzato può variare da tre a dodici mesi rinnovabili, a seconda della disabilità trattata (o cicli continuativi nel tempo).

L’intervento prevede una presa in carico globale da parte dell’equipe riabilitativa multidisciplinare dell’ambulatorio (2 neuropsichiatri infantili, 2 logopediste, 1 terapista della neuro psicomotricità dell’età evolutiva, 1 psicologa), sia con un lavoro specifico sul bambino, sia con la famiglia e con i servizi correlati (quindi anche con la scuola).

Il bambino si avvale di sedute a frequenza bi/quadri settimanale di terapia riabilitativa in seguito a valutazione personalizzata del caso.

La famiglia del bambino viene seguita attraverso colloqui di sostegno psicologico e psicopedagogico per essere supportata durante il percorso riabilitativo del figlio, per raggiungere insieme gli obiettivi previsti e condivisi.

In ambito scolastico sono previsti colloqui con insegnanti e familiari per pianificare una programmazione didattica individualizzata, per supportare un inserimento sociale adeguato, che permetta al bambino di usufruire degli ausili necessari per superare le problematiche esistenti; se presente l’insegnante di sostegno, per legge sono previsti i GLHO (Gruppo Lavoro Handicap Operativo).

Nella pratica terapeutica, quanto sopra esposto si traduce attraverso l’instaurarsi delle relazioni di fiducia da parte della famiglia e della relazione empatica con il bambino, grazie alle quali è possibile costruire un percorso riabilitativo efficace ed efficiente.

Gli utenti di questo Ambulatorio sono minori e sono disabili e per questo rappresentano una categoria particolarmente fragile, che va tutelata e protetta anche dal rischio psicopatologico indotto da un’interruzione di terapia non programmata.

Purtroppo la struttura e tutto il suo contenuto umano, verrà smantellata. Sui NOSTRI figli verrà scaricata la grave incapacità di coloro che hanno prodotto il collasso di un servizio che lavora per l'inclusione sociale di bambini ai quali la vita ha voluto dare un percorso difficile.

COMITATO GENITORI dell’AMBULATORIO ETà EVOLUTIVA DEL CEM

Sonia Di Lenarda

mail: sonia.comitatogenitori@gmail.com
cell. 331 1493282

lunedì 7 gennaio 2013

HoPensato : Riflessioni sull'Agenda Monti - Parte 1

Ultimamente non si parla d'altro, perciò voglio proporre qui nel blog i miei commenti, le mie recensioni sulla famosa Agenda Monti che, va ricordato, non è una sorta di diario in cui l'ex Presidente Tecnico del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana, annota gli appuntamenti, ma una sorta di "elenco delle azioni" che intende fare e farci fare.

Una sorta di programma elettorale, insomma, niente più e niente meno che ciò che fanno tutti i partiti da anni, solo che stavolta è stato usato un termine fighetto.

Se volete darvi una letta al testo originale, andate qui:


Altrimenti, rimanete sintonizzati su questo blog, che vado a recensirla.

1. ITALIA, EUROPA 

Costruire un’Europa più integrata e solidale, contro ogni populismo 

La crisi ha impresso al processo di integrazione europea una accelerazione che sarebbe stato difficile immaginare solo pochi anni fa. Nei prossimi anni saranno scritte pagine decisive per il futuro dell’Europa e per il destino degli Stati che ne fanno parte. La scelta a favore o contro l’Europa e su quale Europa diventerà una linea di frattura fondamentale tra gli Sta) e le forze poli)che. L’Italia, Paese fondatore, deve essere protagonista attivo e autorevole di questa fase di rifondazione dell’Europa. Deve svolgere un ruolo trainante per promuovere nuovi assetti che rendano l’Unione Europea capace di perseguire in modo efficace, e secondo linee democraticamente decise e controllate, la crescita economica e lo sviluppo sociale del continente secondo il modello dell’economia sociale di mercato. L’Italia deve battersi per un’Europa più comunitaria e meno intergovernativa, più unita e non a più velocità, più democratica e meno distante dai cittadini. Le conclusioni del Consiglio europeo del 13-­‐14 dicembre 2012 segnano l’avvio di un cammino per la costruzione di un’autentica Unione economica e monetaria basata su una più intensa integrazione fiscale, bancaria, economica e politico istituzionale. Le elezioni europee del giugno 2014 dovranno costituire il momento per un confronto trasparente e democratico tra le forze politiche europee sul futuro della costruzione comunitaria. Il prossimo Parlamento europeo dovrà avere un mandato costituzionale. Il rifiuto del populismo e dell’intolleranza, il superamento dei pregiudizi nazionalistici, la lotta contro la xenofobia, l’antisemitismo e le discriminazioni sono il denominatore comune delle forze europeiste. 

E io direi, minchia, cominciamo bene!

La prima cosa che Monti ci spiattella in faccia è questa nuova fobia che ha infettato tutti i politici, che forse non si rendono ben conto di che cosa stanno dicendo.

Il morbo del populismo sembra aver contagiato soprattutto i "moderati centristi" che in ogni singola intervista che rilasciano, citano questa parola, come presunto orripilante spauracchio.

Allora mi sono preso la briga di andare su un comodo portale che si chiama dizionario-italiano.it a cercare cosa significa "populsimo", ed è uscito questo:


populìsmo    [popu'lizmo]
s.m. 
sm
ogni movimento politico e sociale che tenda in qualche modo all'elevamento delle classi più povere


Ok, quindi Monti, nella sua sbandierata agenda ci dice chiaramente che intende non aiutare, ma COMBATTERE le classi più povere.

Wow, i voti pioveranno a catinelle eh..

Il resto è una premessa, roba che già sappiamo e che non serve che ci venga riciclata in lingua politichese.

Proseguiamo.

Quello che l’Italia deve chiedere all’Europa. 

L’Europa da sola non è la ricetta che risolve i problemi dell’Italia. L’Unione europea non è qualcosa al di sopra o al di fuori dei suoi Stati membri. Le sue politiche sono il risultato di un mix di interessi generali e interessi particolari dei vari Stati. Per questo trarre pienamente vantaggio dalla partecipazione all’Unione richiede una presenza costante e vigile per far valere il proprio punto di vista quando si definiscono le politiche, che poi fissano la cornice per le azioni a livello nazionale. Per contare nell’Unione europea non serve battere i pugni sul tavolo. Se non si convincono gli altri Stati delle proprie ragioni, si resta con un pugno di mosche in mano. Né serve fare i soci poco esigenti al tavolo del negoziato e magari provare ad allentare gli obblighi successivamente quando devono essere attuati. L’influenza sulle decisioni comuni nasce dalla credibilità, dal saper far valere peso economico e politico, dal lanciare idee su cui creare alleanze. Per questo l’Italia, paese contributore netto al bilancio europeo e che sostiene finanziariamente lo sforzo di salvataggio dei Paesi sottoposti a programma del Fondo Europeo Salva-­Stati, deve chiedere all’Europa politiche orientate nel senso di una maggiore attenzione alla crescita basata su finanze pubbliche sane, un mercato interno più integrato e dinamico, una maggiore solidarietà finanziaria attraverso forme di condivisione del rischio, una maggiore attenzione alla inclusione sociale e alla sostenibilità ambientale. Politiche che ne riflettono i suoi interessi e i suoi valori. 

Grazie Monti per queste delucidazioni. L'Italia deve fare questo e quest'altro, ok, ci siamo. 

Come?

Qualche idea?

Quello che l’Europa chiede all’Italia

Far parte di una comunità politica ed economica sempre più integrata comporta vantaggi ma anche responsabilità. Dobbiamo sempre più abituarci al fatto che le nostre scelte di politica economica siano guardate e valutate con attenzione dagli altri Stati dell’Unione, perché le politiche fatte insieme producono risultati migliori e perché le cattive politiche fatte a livello nazionale possono produrre danni che si riflettono negli altri Paesi con cui siamo strettamente integrati. Le forze politiche devono fare proprio il principio secondo cui le politiche economiche (in particolare le misure volte alla crescita e quelle di politica finanziaria) di ciascuno Stato Membro dell’Unione sono una questione di interesse comune dell’Unione europea e come tali sono soggette a coordinamento, orientamento e monitoraggio da parte della stessa. In questo quadro l’Italia deve confermare il proprio impegno al rispetto delle regole di disciplina delle finanze pubbliche e ad assumere le priorità strategiche definite in sede europea e le raccomandazioni specifiche che l’Unione europea rivolge ogni anno all’Italia, come a tutti gli altri Stati Membri, come parametri di riferimento per la formulazione della sua politica economica. 

Politiche, politiche, politiche. Regaleremo a Monti un dizionario sinonimi e contrari, vi va?
Anche qui Capitan Ovvio è di scena. Bisogna far qua, tocca far là, ma il come e quando finora sono stati solo i bastoni che abbiamo ricevuto sulla testa.

Le "regole di disciplina delle finanze pubbliche" sono qualcosa che mi terrorizza. Per dire, va bene stangare pensioni, istruzione, sanità, cassa-integrati, terremotati e va bene deviare soldi ricavati dalle stangate a scuole private, shopping militaresco, auto-blu, rimborsi elettorali ai partiti e magari pure i finanziamenti ai giornali.

Aiuto!

L’Italia a testa alta nel mondo

Una parte rilevante dell’azione del governo è stata dedicate all’azione sul fronte internazionale. Questa scelta corrisponde alla convinzione che il destino di ogni Paese non si decide più nei suoi confini ma è strettamente intrecciato a quello del sistema di relazioni globali in cui è inserito. E che la quotazione dell’aggettivo “italiano” nel mondo è altrettanto importante dello spread per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese. Per questo è stata data priorità a rafforzare la posizione dell’Italia dentro l’Unione europea e a rinsaldare i legami con gli Stati Uniti promuovendo un più forte legame transatlantico. Allo stesso tempo l’Italia ha rafforzato il suo posizionamento in tutti i quadranti fondamentali dello scacchiere globale, dal Medio oriente all’Asia. La collocazione geografica dell’Italia al centro del Mediterraneo impone di guardare con più coraggio e con una visione strategica ai grandi cambiamenti politici, economici e civili suscitati dalla primavera araba e di sostenere percorsi di vera democratizzazione. L’Italia ha confermato la sua vocazione a sostenere il multilateralismo, nelle Nazioni Unite e nei fori informali come il G8 e il G20. Un’azione che poggia su uno strumento diplomatico di eccellenza, sulla presenza delle forze armate italiane nelle operazioni di pace nel mondo, nel contrasto al terrorismo internazionale e nella lotta alla pirateria, sulla diffusione della cultura italiana nel mondo. Su questo sentiero, l’Italia deve valorizzare la rete di italiani nel mondo, un network con potenziale inestimabile. Occorre maggiore attenzione alle relazioni con i Paesi in via di sviluppo improntandole alla difesa della pace e alla solidarietà, allo sradicamento della povertà e della insicurezza alimentare. Per ovviare a risorse forzatamente limitate, va rafforzato il coordinamento delle politiche di cooperazione, mettendo a coerenza l’intero sistema di cooperazione italiano (pubblico, privati, territori e società civile). 

Per la serie, "speriamo che arabi e cinesi comprino mezza Italia".

Qui Monti "sfora", attribuendosi il merito di quanto fatto dai governi precedenti, quelli (ahimè tocca ammetterlo) gestiti da Berlusconi. G8 e G20? Missioni militari? Che c'entra Monti con tutto ciò?

Il finale lascia a bocca aperta : il settore pubblico, il settore privato italiano devono cooperare per sradicare la povertà e l'insicurezza alimentare nel mondo? Mio Dio! Non sarebbe meglio pensare a sradicarli prima a casa nostra e POI a casa altrui?

O no...mettiamo gli esodati a dar da mangiare ai bambini malnutriti in Congo?

Bene, finisce qui il primo capitolo dell'Agenda Monti, quindi chiudo il primo intervento. Per ora abbiamo letto praticamente il nulla, solo un mucchiume di buone intenzioni, ovvietà che possono essere proprie di qualsiasi schieramento politico, considerazioni riguardanti cosa l'Italia deve fare e cosa no, senza che si facciano ipotesi su quali sono le reali necessità del paese.

giovedì 3 gennaio 2013

Giorno Novantatre : Lettera a Mario Monti

Ho appena intravisto l'intervento dell'ex Capo del Governo Non Eletto dal Popolo Mario Monti a Uno Mattina e ho pensato di scrivergli una lettera, visto che ho avuto la solita sensazione che ho quando lo sento parlare, quella di trovarmi di fronte un uomo deciso, severo, competente nel suo ramo, ma che non ha la minima idea delle conseguenze che la gente comune subisce grazie alle sue decisioni.

Troppe volte mi sono sentito dire che Mario Monti è un signore distinto, un professore, un esperto di economia e che le sue stangate alle finanze degli Italiani sono purtroppo necessarie a causa della crisi e che non ci fossero altri metodi per evitare il baratro.

Allora vado a iniziare la mia lettera.

Caro ex Presidente Tecnico del Consiglio Italiano, le scrivo perché non sono un giornalista, non sono paraculato e quindi non sarò mai in vita mia in grado di accedere ai salotti televisivi dove lei si intrattiene, per porle le domande che a me sorgono spontanee.

Siamo in periodo di campagna elettorale ed al momento in cui le scrivo, lei non ha ancora deciso come schierarsi, seppure ha dichiarato di volerlo fare. Sarà al centro? Molti pensano di sì ma finora ciò che abbiamo sentito sono le chiacchiere di chi la corteggia, non supportate da nessuna sua dichiarazione esplicita.

A capo dei suoi corteggiatori c'è tale Pierferdinando Casini, individuo che si ostina a ripetere due parole da due anni, "demagogia" e "populismo", etichettando con esse qualsiasi cosa venga detta  a favore della gente comune, qualsiasi critica venga fatta a lei ed al suo governo non eletto dal popolo, qualsiasi cosa non rientri nelle sue (di Casini, intendo) idee di programma centrista moderato. Lei non mi pare abbia mai fatto dichiarazioni riguardo la sua simpatia per Casini, quindi chi ha stabilito che la sua Agenda corrisponda al centro dell'UDC associato agli altri che si stanno accodando, più per la sensazione di star correndo sul cavallo vincente che per un reale ideale politico?

Comunque, non voglio fare polemica sul servilismo dei "centristi", le scrivo semplicemente perché nel suo intervento di oggi l'ho sentita parlare di diverse cose, ma di nessun fatto concreto.

Lei dichiara di voler dimostrare che nel suo volto "non c'è solo la cattiveria del tassatore", ma tra tante chiacchiere sulla sua Agenda, che in fondo cos'è altro se non un elenco di azioni vaghe e intenzioni nemmeno troppo esplicite, la gente comune di fatti concreti ha visto solo le sue stangate.

Erano davvero necessarie?

Prendiamo ad esempio l'IMU : lo Stato Italiano ha incassato 21 miliardi di euro? Bene.

Perché chiediamo a chi ha una casa, magari acquistata con anni di sacrifici, magari ancora in fase di mutuo da pagare, soldi che potrebbero ad esempio venire da altre fonti?

Quasi 200 milioni di euro che lo Stato regala ai giornali.....perché? Che bisogno ce n'è? Chi ha deciso che debba essere così? Perché milioni di euro di soldi della gente agli organi di stampa e non ad esempio a case discografiche, a supermercati, ad agenzie per il lavoro? 


Andiamo avanti, vuole?

Sappiamo tutti che da tanti anni, quando si tratta di tagliare, i governi di destra, di sinistra, di sopra e di sotto hanno sempre preso di mira i settori della sanità e della pubblica istruzione, prima di pensare a qualsiasi altra cosa.

Nessuno qui dice che non si debbano fare sacrifici, caro ex Presidente Tecnico del Consiglio Italiano, al contrario : sappia che gli Italiani sono ben coscienti di doverne fare e se l'impegno fosse equo, premiato, valorizzato, sarebbero anche felici di contribuire.

Poi però si leggono cose del genere:


223 milioni di euro alle scuole private? Perché? Che bisogno ce n'è? Chi ha deciso che debba essere così? Perché milioni di euro di soldi della gente va alle scuole private, che già campano grazie alle sontuose cifre che ricevono appunto dai propri iscritti, e non alle scuole pubbliche in cui mancano personale tra insegnanti, insegnanti di sostegno e collaboratori, materie prime per la didattica, fondi per pagare riscaldamento, mense, strutture per i disabili e così via fino alla manutenzione di mura, finestre, elettricità e acqua corrente?

Non le sembra, Monti, che sia un controsenso, una sorta di sentenza dittatoriale, il fatto che persone facoltose i cui figli frequentano senz'altro istituti scolastici privati, decidano di deviare soldi pubblici a quegli stessi istituti? E tutti d'accordo su questo? Il suo Governo Tecnico, i partiti che l'hanno sostenuto (e che ad oggi si dichiarano suoi avversari), sono stati tutti d'accordo su questo?

Arriviamo poi al tema dei cacciabombardieri F35: costano 200 milioni di euro l'uno e lo Stato Italiano ne ha 131 da ritirare. Faccia un po' il conto e vedrà che evitando questa spesa, l'IMU non sarebbe nemmeno stata pensata.

Su LaRepubblica leggiamo cosa è stato discusso un anno esatto fa, riguardo questo argomento in cui molti onorevoli hanno detto la loro apertamente, ma molti altri han fatto finta di niente :  http://www.repubblica.it/politica/2012/01/02/news/programma_acquisto-27509860/

Curioso ciò che è successo dopo : non solo l'Italia non ha fermato l'acquisto di questi indispensabili aerei, ma il loro costo è pure aumentato!


Perché? Che bisogno ce n'è? Chi ha deciso che debba essere così? Perché miliardi di euro di soldi della gente vanno alle fabbriche di aerei da guerra, invece che, ad esempio, a quegli ospedali che non hanno possibilità di passare acqua potabile ai pazienti, a quelli che tengono gente malata negli sgabuzzini dei reparti Pronto Soccorso perché le finanze del Ministero della Sanità non permettono di avere spazi e personale a sufficienza per tutti?

Ma concludiamo questa mia lettera a lei, ex Presidente Tecnico del Consiglio Italiano, con l'argomento più scottante del secolo, anche se qui voglio farla semplice e breve : i rimborsi elettorali.


Dopo che abbiamo votato il NO al finanziamento pubblico ai partiti, perché né il suo Governo Tecnico non eletto dal popolo, né i suoi predecessori, avete cancellato completamente questa follia?

Sentiamo parlare di manovre, di idee, di agende.

MAI che lei, Monti, ma nemmeno personaggi come Berlusconi, come Bersani, come Casini, parlano pubblicamente nei salotti televisivi (e ovviamente i comizi di piazza vengono evitati...vero?) di queste spese, di questi soldi degli Italiani che vengono tolti dall'indispensabile per essere investiti nel superfluo, un superfluo che guarda caso fa comunque parte di un usufrutto esclusivo di chi appartiene ad un determinato ceto sociale.

E ora lei, ex Presidente Tecnico del Consiglio Italiano, pensa che con la sua "ascesa" in politica, otterrà il consenso della gente per continuare a fare questo?

Ordinerà altri cacciabombardieri? Aumenterà i finanziamenti ai partiti?

Bene, Monti, la mia lettera va a concludersi con l'auspicio che gli italiani che vedano in lei il distinto professore che fa l'enorme sacrificio di mettersi sulle spalle la responsabilità di bastonare la gente, per un sacrosanto fine comune, inizino a ragionare, a capire cosa otterranno votandola, tenendo ben presente cosa il suo Governo Tecnico non eletto dal popolo ha fatto e cosa ha scelto di non fare.

Mi riserbo il diritto di ri-scriverle, dopo aver letto attentamente la sua agenda o dopo aver constatato che ha finalmente dimostrato la capacità di prendere una decisione politica.

Le auguro una buona giornata, sappia che la mia e quella di milioni di persone sicuramente non lo sarà.

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Finisce così la mia lettera, che ovviamente non arriverà mai a Mario Monti, ma sfrutterà lo stesso meccanismo di una di quelle missive che venivano infilate in una bottiglia e gettate tra le onde del mare, con la speranza che non rimangano eternamente tra i flutti, che non finiscano tra le pale del motore di una nave, ma che un giorno qualcuno avrà la casualità di poter leggere.

A voi, quindi, onde del mare della rete, il destino di questo blog.