martedì 28 gennaio 2014

Vivere oggi...

La cosa più orribile della vita quotidiana oggi è il dover trovare la forza di non frantumare contro un muro di granito (di quelli sporchi e pieni di grumi) la faccia di chi non si rende conto di come va il mondo.

Non importa quale età tu abbia.

Non conta di dove sei, dove vivi, da dove vieni.

Ti guardano come qualcosa di sbagliato, non ti inserisci nel loro contesto, nel loro schema sociale, mentale, lavorativo e soprattutto informativo.

Se sei disoccupato e spieghi che il lavoro non c'è, ma proprio perché  non esiste in questa epoca, non ti credono.

Si girano di tre quarti, alzano un sopracciglio, ti fanno un sorrisino sornione e nei loro occhi leggi che ti stanno per sparare uno di quei consigli, una di quelle massime, una di quelle citazioni tipo che loro ai loro tempi si sono fatti il culo, mentre tu sei un povero bamboccione, abituato ad avere il culo parato da mamma e papà, che non lavora per scelta perché se si impegnasse sul serio il lavoro lo avrebbe e potrebbe permettersi una casa, una macchina, farsi una famiglia, andare a mignotte e pure al cinema una volta a settimana.

Puoi fare calcoli matematici, applicare logica elementare, dimostrare loro come stanno veramente le cose, nella maniera più convincente dell'universo : non servirà.

E aivoglia a stare lì ore a parlare, ciarlare, discutere, blaterare, sviscerando elementi di psicologia, filosofia, algebra, trigonometria, storia della civiltà, sociologia e comunicazione di massa..

..niente!

Hanno i loro canali informativi, il giornale, il Tg1, il Tg5, Bruno Vespa e nei casi più disperati, fino a poco tempo fa, Emilio Fede.

Se ti hanno appena licenziato, se il supermercato dove lavoravi è stato distrutto da un meteorite, se ti hanno cassaintegrato, esodato, messo in aspettativa forzata...è colpa tua! 
Sicuramente hai fatto qualche cazzata, hai sbagliato un incarico, sei un coglione, un incapace, un pirla, non all'altezza della totale competenza da loro palesemente dimostrata ai dfficilissimi tempi delle vacche grasse.

Ecccerto, perché loro ti possono raccontare come si fa, come si vince, come funzionano le cose.

Loro sanno come si risparmia, mica come te, sprecone, spendaccione viziato che vuoi solo roba di lusso e pretendi pure di mangiare altro che pasta in bianco e patate lesse!

Loro sanno che il lavoro c'è, basta andare all'ufficio di collocamento o leggere il giornale! E tu? Vai a spiegare che l'ufficio di collocamento non esiste più, si chiama oggi Centro per l'impiego e non trova lavoro a nessuno?

Ma va, ridacchiano e ti danno una pacca sulla spalla se ti va bene o si allontanano precludendoti ogni apertura al dialogo costruttivo, borbottando.

E i milioni di disoccupati? E gli imprenditori che si suicidano?

Che ti possono dire..."seee...e tu credi a ciò che ti dicono i giornali?"

Ah quando fa comodo i giornali non contano niente eh?

Allora ti fanno presente che loro sanno. Hanno forse uno strano superpotere che permette loro di fare due chiacchiere al supermercato e capire come va il mondo o magari che il mondo non è cambiato rispetto ai tempi loro.

No, internet non ha cambiato niente.

No beh...loro però non ti facevano videochiamate internazonali con la zia in Argentina, ciarlando per ore : al massimo facevano una telefonata velocissima, cercando di rimanere nei 3 minuti canonici per non far partire lo scatto successivo e ovviamente parlavano urlando come banshee.

Sanno e sono.

Tu non sai e non sei.

Le banche te li prestano eccome i soldi, se tu hai buone idee! Ma voi giovani di oggi non avete buone idee manco per la minchia!

E poi politicamente, sono con Renzi : ah sisi, il giovanotto promettente che parla la loro lingua, lo voteranno eccome!

D'altronde anche Epifani è stato un rilevante personaggio della sinistra italiana.

Sì perché secondo loro, esiste ancora una sinistra in Italia.

E i sindacati servono a tutelare i diritti dei lavoratori.

Tanto è tutto un magna magna.

Non esiste più la mezza stagione.

Sean Connery è più bello adesso di quando era giovane.

I negri hanno il ritmo nel sangue.

Si stava meglio quando si stava peggio...............

...io intanto cerco un bel muro di granito, sporco e coi grumi.


lunedì 27 gennaio 2014

HoVisto : A SPASSO COI DINOSAURI



Avete voglia di passare una serata divertente coi vostri bimbi, con un film avvincente, un effetto 3D spettacolare, musiche meravigliose e trama originale?

Ok, se siete entrati nella sala dove mandano 'sta roba qui avete buttato soldi.

Non che sia brutto eh...ma dire che è scontato, banale, noioso, vistoerivisto, sbadiglioso e poco originale è fargli un complimento.

A metà film i bambini in sala, stavano giocherellando, pensando ad altro.

Ma non è una ciofeca, per carità, anzi : la CGI è eccellente nei dettagli, senz'altro farà un figurone in blue-ray su un televisore hd. Ma siamo lontani anni luce dalla forza di un film Pixar, capace di incollare allo schermo bambini di tutte le età.
Ok, siamo pure anni luce da Peppa Pig, ma se nemmeno un italiano si è sprecato a fare la pagina Wikipedia di questo film, ci sarà un motivo...

Gli animali visti nel film non sono i soliti t-rex, velociraptors o triceratops e questo se da una parte delude i bambini che aspettano l'arrivo del t-rex in 3D come se aspettassero la comparsa di Saetta McQueen in Cars 3, dall'altra ha il sapore arrogante del "voglio insegnarti che di dinosauri ce n'erano tanti, ma tu sei un pischello ignorantello del cazzen".

Anche qui, dunque, fiasco : il protagonista Patchi è un Pachyrhinosaurus ma data la scarsezza comunicativa del film, molti bambini uscivano dalla sala domandandosi se era un triceratops o no. 



Il narratore, un augello che sembra un incrocio tra una rondine e un tacchino, si chiama Alex e si diverte a fare una serie di amene attività da volatile preistorico, quali mangiare caccole e insetti, e sta lì a tentare di sottolineare la maturazione del personaggio protagonista, visto che dalla trama esce poco o niente. Patchi è lì per terra, ha preso due schiaffi dal fratello e rimane lì, depresso come un imprenditore che ha appena ricevuto la visita di un funzionario Equitalia, abbandonato a suicidarsi.

Alex gli dice "reagisci" e lui reagisce. Cioè..un attimo prima era moribondo e sfinito e non aveva voglia di vivere. Poi il pennuto gli dice che è un coglione perché suo padre è morto per lui e allora lui PUFFETE è vivo, sveglio, fortissimo e fighissimo.

E ovviamente salva tutto e tutti, si prende la dinosaura figa che lo aveva mollato per stare col fratello e ci fa dei teneri cuccioli. 

No ma roba che lui è più piccolo di lei, ma lei si è innamorata a prima vista quando erano fanciulli.

All'inizio l'uccelloide annunciava che Patchi sarebbe diventato una leggenda, alla fine sei talmente annoiato che non hai manco fatto caso che di leggendario in 'sto film c'è solo il prezzo leggendariamente caro che hai pagato per vederlo.




Da vederlo per bambini assolutamente non esigenti, tipo che si esaltano con Postino Pat.

Se invece i vostri figli sono allupati con la tipa della posta di Yoyo, lasciate perdere.


martedì 14 gennaio 2014

HoVisto : JOBS

Già la locandina trae in inganno : mostra Kutcher nei panni di uno Steve Jobs vicino all'età della sua scomparsa.

Il film invece finisce molto prima.

Parte da uno Steve Jobs universitario dedito alle droghe allucinogene che sembra creare la Apple quasi appropriandosi dell'idea dell'amico.

Di fatto non si percepisce dove sia la genialità di Jobs : i computer li progetta Wozniak, lui che fa? Li vende e basta?

Non so come sia andata la reale storia ma lo Steve Jobs di inizio film, seppure con la buona interpretazione di Ashton Kutcher, non emoziona, non risulta credibile per chi non è già di suo innamorato del personaggio storico che è stato.

Bruschi gli stacchi tra un periodo e l'altro, forse troppo.

Finale deludente : con tutti gli ingredienti che rendono il film poco biografia e molto americanata, ci si aspettava un crescendo in cui musica, fotografia e dialoghi culminassero nel famoso discorso "stay hungry, stay foolish"....invece nisba!

A parte la gag iniziale dell'iPod, Kutcher interpreta uno Steve Jobs relativamente giovane, che arriva all'età in cui gli viene offerto di tornare alla Apple e poi TAC titoli di coda.

Si finisce di seguire il film, con in testa l'idea che si debba attendere l'inizio del secondo tempo.

In generale comunque non è un brutto film, il suo difetto peggiore è proprio quello di apparire incompleto, di non lasciare allo spettatore la sensazione di aver conosciuto Steve Jobs, ma di aver visto un piccolo album fotografico con foto a caso della sua carriera professionale.

lunedì 6 gennaio 2014

HoVisto : I SOGNI SEGRETI DI WALTER MITTY

Un film dalle vicissitudini ultradecennali la cui campagna promozionale ha inondato le nostre città di immagini con Ben Stiller che cammina nel vuoto, ma che soffre di una sproporzione tra quello che viene annunciato ed il sapore che ti rimane in bocca coi titoli di coda.

Non che sia brutto : a tratti annoia enormemente, a tratti il surreale diventa stucchevole e troppo scontato il lieto fine.

Di fatto manca di una storia forte, di uno scopo che spinge il protagonista al cambiamento. Mitty non soffre, non cresce, non esprime i passaggi della "maturazione" del personaggio e un Ben Stiller troppo monoespressivo (scusate, ma non riesco proprio a vederlo nei ruoli seri, dopo avergli visto dello sperma colare dall'orecchio...), qui anche in veste di regista, sceglie un taglio fortemente altalenante in cui scene improbabili di azione alla MATRIX si alternano a campi lunghi che sembra quasi il video di ENJOY THE SILENCE dei Depeche Mode.

Assolutamente non imperdibile, rimane comunque un film volutamente leggero, con una colonna sonora forse troppo "americana" ma i cui continui riferimenti a David Bowie, credo risultino difficili da comprendere per chi ha meno di 40 anni.