sabato 13 agosto 2016

HoVisto : STAR TREK BEYOND

Allora, se non ve lo ricordate, ve lo dico : INTO DARKNESS non mi aveva certo entusiasmato ed ero davvero perplesso riguardo questo terzo capitolo della (nuova) saga.

Come per i precedenti, anche qui ho letto critiche che vagheggiano dall'orto all'occaso, dalla tavanata galattica alla pietra miliare, dalla Korazzata Kotiomkin all'ipotesi Oscar anche per le comparse.

Non ho mai visto alcun FAST & FURIOUS, ho troppi pregiudizi su film di macchine per concedere al regista Justin Lin, due ore della mia vita in questo senso, ma se da una parte ho sempre apprezzato alquanto la cinematografia cinese, dall'altra effettivamente, con questo STAR TREK BEYOND ho dovuto ricredermi.

Lin, prende quanto di discreto fatto dalla gestione Abrams e lo riporta sul mondo Trek, in maniera sobria e assennata, senza strafare e senza estetismi disutili.

Se, ad esempio, nel primo film vediamo una sala macchine dell'Enterprise assolutamente ridicola, somigliante ad un hangar in cui si fabbrica birra e non certo a quanto visto finora nella saga, Lin ci mostra invece una sala macchine tutta nuova, perfettamente inserita nel contesto.

La Sala Macchine dell'Enterprise : manca il baffo Moretti....

Perché Abrams aveva mostrato una roba così inverosimile, anche dal punto di vista delle dimensioni? Ok, siamo in una linea temporale alternativa, la nuova Enterprise è molto più grossa di quella di Kirk versione Shatner, ma questo non dovrebbe significare una totale libertà narrativa a scapito del realismo.

Star Trek è stato sempre molto incentrato sul realismo, proponendo soluzioni tecnologiche credibili, auspicabili e anzi che a volte sono davvero divenute realtà.

Io ce l'avevo. Giuro.

Abrams ha sboroneggiato parecchio, ma mi sta bene, però deve avere un senso. Non puoi mettere lì una roba solo perché ti sembra figa.

Anche l'eccesso di lucine, di flares (quelle robe che ti sparano luce in faccia per un attimo), non è che siano proprio gradevoli, sai Abra'?

Comunque, tornando a Justin Lin, non ha fatto un capolavoro, anzi.

Come lo spirito dei precedenti due film, ha preso elementi dalla saga originaria, miscelandoli in un contesto attuale.

Kirk nel secondo film muore arrostito, ce lo ricordiamo? Ecco, nessuno ci spiega come mai in questo film sia vivo, vegeto e in buona salute.

E occhei...mo' ci saranno fumetti, videogiochi, fanfiction, romanzi e ventordicimila supporti ufficiali autorizzati dalla Paramount che possano parlare di come Kirk non era morto, di come è stato salvato da boh...i Borg...di come McCoy abbia fatto miracoli e così via dicendo.

Annateve a compra' er fumetto...insomma.

A me si.
Ma andiamo avanti : l'Enterprise viene distrutta e i nostri eroi si ritrovano su un pianeta sconosciuto, riuscendo poi a scappare con un'altra nave. 

Vi ricorda niente?

E non è un caso che parliamo del terzo film della saga.

Vabbò, ci sono le attenuanti : nella nuova serie non muore Spock...o meglio, non muore nel secondo capitolo, trasmettendo il suo katra a McCoy.

Poi bon, credo ci sia per contratto, nella gestione Abrams, il fatto che in ogni film debba cadere su un pianeta almeno una astronave.

E infatti, una volta smembrata l'Enterprise (i cattivi la stagliuzzano per bene, prima amputano le gondole, poi segano via la sezione a disco dalla pancia), la sezione a disco, che se ho capito bene, era sganciabile un po' come succederebbe poi alla Enterprise-D di Picard, finisce sul pianeta Pandora pianeta dei cattivi, dove atterra malamente, con una sensazione di dejà-vu se ripensiamo a GENERAZIONI.

E su GENERAZIONI ci si schianta un po' per colpa dei Klingon, un po' per colpa di Deanna Troi che aveva preso il timone. Qua ci si schianta un po' per colpa di 'sti cosi nuovi, un po' per colpa di Uhura....

...siamo lì, insomma, donne al volante.....

Parliamo dei cattivi : 'sto Krall, sembra un po' una via di mezzo tra Hirogen e Jem'Hadar.

Krall.

Ok...vabè...

Un Hirogen.
...e ok...rivabbè...

Un Jem'Hadar.
E direte voi che comunque siamo su Star Trek, gli alieni sono SEMPRE umanoidi con in lattice sulla faccia, non è che puoi amputare un naso ad un attore per fargli avere un look da alieno figo.

No, no, ok, e la computer grafica che ce sta a fa...

Insomma, tocca fa un cattivo? Bene, o ci mettiamo un cattivo storico, rivisto e corretto, o una razza già nota, ridisegnata e infighita, oppure il solito mostricione rettiliano verdognolo perfido un po' senza motivo.

E infatti Krall, non è che sia proprio motivato : serviva un cattivo che voleva sterminare tutti e bon, mettiamoci un ex capitano frustrato che non si sa come si mantiene in vita pippandosi qualcosa di cui non ci viene detto nulla, quel qualcosa che da umano col nome brutto (Balthazar Edison???) lo trasforma in qualcosa di impaurente.

Cioè...mai che ti trasformi in una bella gnocca o in un Jabba-The-Hutt o in qualsiasi cosa che non sia un alieno brutto.

Ma d'altra parte, la storia di una razza aliena che ha trovato un modo per mantenersi giovane, l'avevamo già vista.

Ecco.
Oh, ecco.

Poi che altro ingrediente mancava? Uhm...diciamo una ragazza immagine, qualcuno che motivasse un po', che spiegasse vagamente quanto è cattivo Krall e che desse una mano nelle scazzottate.

Allora prendiamo una bella gnocca, una di quelle che devi far vedere in giro durante la promozione del film, perché ce l'hai sotto contratto e siamo in un periodo in cui devono venire impostate una serie di nuove belle gnocche di Hollywood, ché Cameron Diaz è vecchia, l'epoca Megan Fox non ha attecchito e comunque è passata pure quella, quindi serve nuova patonza per far sognare gli americanozzi.

La mettiamo a fare un film di prestigio, e chissene se poi non è una bomba.

Il suo ruolo non serve a granché, difatti verso fine film è coprotagonista con Kirk di una delle scene più sborone dell'intera saga, poi sparisce e la ritroviamo a tentare di sbronzarsi.

E la doppia la mia amica Ilariaaaa...
Poco spessore, questo personaggio di Jaylah, poco utile alla storia, poco approfondito...ma sbandierato lì sui manifesti perché in Star Trek qualcosa di alieno-esotico ce lo devi pur mettere, anche a forza se necessario.

Qualche altra sboronata, ma vabè, te la gusti anche, tipo Kirk in moto, su una moto che in teoria era lì ad arrugginire da 70 anni, quindi comecacchiofaafunzionareeeee...

Poi bon...lacrimucce : un grande tributo al compianto Leonard Nimoy inserito alla perfezione nel contesto della trama e della tensione interiore dello Spock di Zachary Quinto. 

La foto del cast originale....nooo....pelle d'oca, ragazzi, pelle d'oca!

In tutto comunque regna una delle regole fondamentali dell'universo Star Trek : il posto dove è l'Enterprise, sia esso un pianeta, una stazione spaziale, un punto megastrategico importante vitale per la Federazione, è sempre il meno protetto della galassia.

La stazione in questione, Yorktown (bel nome...non era più figo chiamarla tipo Deep Space 1?), non ha mezza astronave, mezzo caccia, mezzo cannone, mezzo niente di niente a difenderla.

Bravi, geni, davvero.

Ma questo, appunto, succede SEMPRE in Star Trek.

L'Enterprise è SEMPRE l'unica nave a disposizione per salvare tutti.

Tirando le somme, comunque è un buon film : Lin utilizza gli elementi a disposizione in un ottimo modo, tenendo conto dell'imponente passato della saga, aggiustando gli eccessi di Abrams visti finora, sboroneggiando sopra le righe qua e là (parliamo del regista di Fast & Furious, insomma), con una trama poco impegnativa ma abbastanza in linea con il mondo Trek.

Non entusiasma certo, ma diverte.

E devo dire che ho apprezzato parecchio il finale : quello "Spazio, ultima frontiera..." con l'Enterprise-A in costruzione provoca la seconda pelle d'oca, dopo pochi minuti.

Bravo Lin, dai.

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