giovedì 4 agosto 2016

DJ CRONACHE - Episodio 7 - Tira più un pelo....

Altra puntata, altro momento epico trash grottesco da raccontare, liberamente tratto dalla mia vita diggeistica di tanto tempo fa.

Dunque, all'epoca ero in bilico tra la fine del mio rapporto lavorativo con un noto big della scena denz italiana, fine avvenuta per motivi a me tuttora ignoti, se escludiamo la testadicazzaggine del personaggio in questione, epperò lavoravo in un locale molto figo del centro Italia, durante il suo ultimo periodo di funzionamento, ché poi è stato il tracollo totale e ora mi pare di aver capito che stanno demolendolo.

Ce ne sarebbero e ce ne saranno di storie da raccontare su questo posto, ma oggi mi soffermo su un episodio accorso durante due serate della stagione inizio-autunno.

C'erano due personaggi che ruotavano intorno alla gestione del posto, un ragazzo figlio del proprietario e un tipo di quelli che si definiscono "organizzatori" perché prima del locale figo, avevano lavorato ad eventi di rilievo in altre situazioni, tipo Sagra della Pecora Der Paesello De'Noantri e il SuperParty di Compleanno di Zia Erminia, che compieva 72 anni.

Clubbing allo stato puro. Guardate lì a destra la nonna di Adam Beyer.

Con un curriculum così...e che te lo fai sfuggire un professionista del genere?

Anche no.

Allora tra questi due personaggi e alcuni dj inspiegabili, c'ero io che cercavo di tenere in piedi una baracca traballante.

L'organizzatore, coso lì, un uomo sui cinquanta, credo, morto di figa come pochi, aveva in mente un calendario di ospiti di rilievo per incentivare il popolo del clubbing a venire a ballare da noi.

Ma sapete, no? Robe tipo la megafiga apparsa al Grande Fratello di due anni prima o il dj di Radio Burina la cui selezione spaziava da YMCA dei Village People rallentata a -6, mixata con TRICK ME di Kelis accelerata a + 50, senza, giustamente cliccare su "master tempo" del cdj, perché sentire un brano pop come fosse cantato da Alvin e i Chipmunks, fa molto cool.

...e già che ci siamo, vi piace la caponata?

E non sto facendo iperboli.

Allora una sera ci viene superguest un dj che effettivamente era stato famoso negli anni 90 e che comunque apparteneva al team di una radio nazionale tra le migliori. E si porta dietro una vocalist gnocca.

L'organizzatore, coso lì, non è che si fosse fatto due conti sul tipo "ma che musica fa, questo?" oppure "piacerà al pubblico tipo del locale?" oppure "Che sound si aspetta la gente che viene a ballare da noi?"....ma no, a che serve farsi domande, direte voi?

D'altronde c'era la vocalist gnocca, chissenefrega del resto.

Magari, sapete com'è, capita una arrivista di quelle che te la mollano pur di fare altre serate, ché se sei in forza ad una radio nazionale, è pure normale che la dai all'organizzatore, coso lì, perché ti sbava dietro.

Nell'ipotesi, beh, facciamola lavorà, 'sta ragazza.

Comunque, la serata col dj in questione andò demmerda.

La sala dove suonavamo noi era bella grossa, roba che magari c'entravano pure 2000 persone, ma durante la serata ce ne saranno state massimo una 50ina e di quelli tipo che se non metti il tromentonedelmomento, il culo non lo alzano.

Dai, metti ASEREJE...

Poi vabè, se lo metti "no, questa la devo troppo ballà", si buttano in pista fomentati come un criceto davanti ad una ghianda, fanno tre passi, si guardano intorno, si sentono dei pirla, si voltano, cercano lo sguardo di approvazione degli amici e li trovano a fissare il nulla, come se il muro del locale fosse uno specchio della loro anima..

Poi si risiedono e aspettano.

Cosa aspettano, non si sa.

Comunque il dj ospite fa il suo lavoro, lui e la vocalist gnocca si guadagnano la pagnotta, anche se arrivano a supplicare la gente di alzarsi, spudoratamente proponendo voto di scambio, corruzione, con toni servili che manco Fantozzi col Megapresidente Arcangelo. 

Insomma, tirano fuori i gadget della radio e qualcuno il culo lo alza, ma sapete quelle scene patetiche tipo "Vendo mia madre per una t-shirt brandizzata"...

Il dj accenna una polemica al microfono, che poi era un modo educato e garbato di dire "Astronzi, se non ve do le majette cor cazzo che v'arzate eh?", in più detto in milanese.

E beh, comunque, aveva anche ragione.

La vocalist, indubbiamente figa, faceva il possibile. Ma era proprio il contesto a non funzionare : insomma lui era ed è tuttora un grande professionista, lei è bravina ma è ovvio che se fosse un cesso, starebbe a smadonnare per un licenziamento al mese, dovuto al Jobs Act.

Semplicemente l'organizzatore, coso lì, non doveva accettare la proposta del mangement che ti dava 'sta gente qui per quel tipo di serata.

Tant'è che poi, si chiamarono altri nomi, più adatti al contesto, tipo Gabry Ponte.

Capito no? Andiamo a comandare, proprio.

Loro, escono con tua figlia, sappilo.

Comunque, non finisce qui : dopo Gabry Ponte, il locale subisce un rimescolamento artistico, noi veniamo spostati nell'altra sala, quella principale e ripartiamo con gli ospiti.

E chi ti va a invitare l'organizzatore, coso lì?

Esatto : la vocalist gnocca.

Ma da sola eh?

Tipo che doveva fare da vocalist ai nostri dj.

Io suonavo poco, prevalentemente presentavo, microfonavo, vocalizzavo, insomma.

Quindi bon, facciamo la prima ora, poi annuncio la super ospite che tutti aspettavano e le lascio il microfono per esibirsi.

Roba tipo che alla gente in pista, fregava di lei quanto frega a me della discografia di Mimmo Locasciulli.

Stessi parametri proprio.

Lei, la vocalist patonza, si rende conto di suscitare poco intorno all'indifferenza nel pubblico e a microfono spento mi propone di fare tranquillamente tutto insieme, alternandoci, visto che io magari ecco, conoscevo meglio i miei polli, ovvero il pubblico, la musica del dj che suonava e come si fa il vocalist trascinatore di folle in discoteca.  I dettagli insomma. 

Io comunque non ero una bella fregna, non lo sono mai stato.

Allora, il dj in questione, di cui parlerò un'altra volta, mette su un pezzo di quelli che a Roma ci fai il coro "popopopo", a Viterbo forse, fuori dal Lazio non sanno manco che musica sia.

Quindi in un momento di silenzio della vocalist gnocca, prendo il microfono e con tutta la mia professionalità, nel pieno rispetto dei ruoli reciproci, dico "Facciamo vedere a XXX(La vocalist figa)XXX come si canta a Roma su questo pezzzoooo!"

E tutti "eeeeeeeeeee", leggete tipo coro da stadio.

Quando parte il momento di cantare, lei apre il microfono e invece di aver capito che brano sia e cosa va fatto per incitare le folle, si gira verso di me...e rompe i coglioni :"Allora, Sygma? Cosa si fa su questo pezzo? Dai diccelo...facci vedere..."

Cioè...sul momento in cui uno dei due doveva incitare il coro, lei se ne esce così.

Io taccio, per evitare polemica e per non far fare al locale figure demmerda : in ogni caso aveva lei il microfono in mano e dato che probabilmente l'organizzatore, coso lì, aveva cacciato più di mille euri per avere la vocalist gnocca in consolle con noi, stamose zitti che è mejo.

Non intervengo più durante la serata finché lei non finisce, saluta tutti noi con spirito compagnone, falsa come una banconota da 27 euro e 50 e se ne va.

Verso fine serata, arriva da me l'organizzatore, coso lì, che chiede un po' come era andata la pista.

Accenno una richiesta di chiarimento tipo dire in maniera educata "Ma che cazzo l'hai invitata a fa, sta gallina idiota?".

Lui risponde che è brava e poi me la volevo trombare è una gran professionista, ma soprattutto è molto figa.

Capito, no?

I requisiti indispensabili per investire dei soldi : un personaggio di cui non frega niente a nessuno, che non offre alcun apporto alla serata e che costa pure mille, dumila euri.

Però è bona.

Eh, allora ok.

Chissà se ancora l'organizzatore, coso lì, si domanda il motivo per cui la stagione in quel locale andò a puttane?

In entrambi i sensi in cui questa parola è interpretabile.

Chissà?

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