venerdì 23 novembre 2012

HoLetto : FANTOZZI CONTRO TUTTI di Paolo Villaggio

Le mie passeggiate ai mercatini dei libri usati, spesso fruttano il ritrovamento di chicche del passato, magari proprio in edizioni rare. Non potevo quindi farmi scappare il terzo libro della fortunata saga di Paolo Villaggio, considerando che ritengo il film che porta lo stesso titolo, il migliore sul famoso ragioniere impiegato della megaditta.

Se vi trovate davanti a questo tomo, pensando alle gag del film, a Cecco, l'orrendo butterato di 27 anni col culo basso, che parte con il motorino cantando "So' diabbolico nell'amplessooo..", lasciate perdere.

I romanzi di Paolo Villaggio sono molto più surreali, più volgari, più violenti, più satirici e meno comici rispetto ai film che ne sono stati tratti.

In questo caso, comunque ritroviamo diverse figure storiche dell'universo di Ugo Fantozzi, dai soliti Filini, Calboni, la signorina Silvani ed ovviamente Pina e Mariangela, a figure comunque epiche, come il Duca-Conte Cobram, maniaco del ciclismo o il MegaPresidente Arcangelo, magnanimo ma non troppo.

I racconti che sono diventati pellicola, sono diversi : oltre quelli di Cobram, della scritta in cielo, del programma televisivo erotico, della settimana bianca con Calboni scoreggione ( da notare : la dicitura "ventilatio intestinalis putrens" è esclusiva del film e nel libro, Fantozzi non finisce alla clinica del dott.Birken Mayer - o come si scrive..) ci sono anche diverse storie non note a chi conosce il personaggio solo dal cinema che però diventano parecchio ripetitive e fanno pensare che Villaggio si sia autoscopiazzato solo per rimpolpare il numero di pagine e far contento il MegaDirettore della Rizzoli, l'editrice che pubblicò il libro nel lontano 1979.

Presente anche il racconto da cui è stato tratto l'episodio del film PAPPA & CICCIA, quello della vacanza, di cui ricordiamo ad esempio il terrificante aereo Savoia Marchetti, precipitato 12 volte nella seconda Guerra Mondiale. Non so se lo sapete, comunque, ma l'aereo in questione si trova a Fiumicino, località Isola Sacra, ci è stato costruito intorno un locale ed è facilmente visibile dalla strada. Ci sono stato a cena, anni fa, i tavoli sono sotto l'aereo ma si può anche accedere al suo interno che, ovviamente, non è quello mostrato nel film, chiudo parentesi.



Non aspettatevi insomma di sganasciarvi dalle risate, anzi. Si legge veloce, si scorre via, ma la narrazione non riesce nel modo in cui è scritta a dare quell'enfasi che nei film si ottiene con la voce fuori campo dello stesso Villaggio. 

Gradevole, questo sì ; politicizzato, come sempre, anche se non tutti lo colgono e si soffermano sul lato parodistico e tragicomico della società italiana, a scapito di un messaggio tra le righe che non sempre riesce ad arrivare al lettore, come non riesce ad arrivare allo spettatore al cinema.

Nessun commento:

Posta un commento