mercoledì 16 luglio 2014

HoVisto : CUORI IN ATLANDITE

Non sono solito recensire film vecchiotti (questo è del 2001), ma dato che si collega al romanzo di Stephen King che sto leggendo, meglio mettere in guardia gli eventuali fruitori.

Il romanzo in realtà è una serie di racconti, anche se abbastanza collegati tra loro da giustificarne la raccolta, ma il film è ispirato alla prima parte, UOMINI BASSI IN SOPRABITO GIALLO, che non c'entra niente nè coi cuori nè con Atlantide, se non per una forzata battuta detta da Hopkins in una scena superflua, palesemente creata apposta.

Se da una parte la recitazione è davvero scarsa (nemmeno Hopkins è in gran forma, in questo film), dall'altra la regia è ancora peggio.

Il protagonista, che poi diventerà il mr.Chekov del reboot di Star Trek, regge discretamente, anche se non somiglia per niente al personaggio del libro.

La mammina rompipalpebre, dopo aver letto lo scritto di King, te la immagini tipo Carrie Ann Moss in CHOCOLAT, ma proprio sul filone che ti stressa la vita adolescenziale solo con lo sguardo e con una voce da far irritare anche Gandhi mentre fa una pennichella insieme a Madre Teresa e il Papa Buono,  invece te la ritrovi interpretata da una tale Hope Davis, inespressiva, acida zero, che sembra la versione abbellita di Liù Bosisio quando faceva la moglie di Fantozzi.

Nonostante il film abbia ricevuto il premio per i bambini più fighi del bigonzo, grazie al protagonista.

E prego, dico io, gli altri bambini sono davvero recitativamente improponibili.

La marmocchia che interpreta Carol ha meno talento come attrice della ciabatta che ho sotto la scrivania, a cui sono collegati in ordine, il pc da cui scrivo, il caricabatterie del mio smartphone, il ventilatore, l'hard disk esterno e un amplificatore con cui ogni tanto ascolto musica a tutto volume.

Un giorno provo a riprendere la ciabatta con una musichina da cinema e vediamo se vinco un David di Donatello.

Ma appunto, la regia è la cosa peggiore del film.

La fotografia no, è pure bellina, anche se ci azzecca con la storia quanto ci azzecca Balotelli in maglia nazionale azzurra.

Innanzitutto il regista, che ha pure vinto un Oscar col film SHINE, inanellando prima e dopo una serie di pellicole semisconosciute, non ti va a togliere tutta la parte fanta-horror Stephenkingesca?

Cioè, sti uomini "bassi" non hanno più il soprabito giallo, nè girano con macchine orribili che sembrano vive (anche se una delle due, vista di sfuggita, mi sembrava la mitica Plymouth Fury aka Christine la macchina infernale), ma sono sputtanatissimi agenti FBI con soprabito nero, tipo "Ciao sono il nonno di Fox Mulder" se proprio ci va di lusso.

Ma che cacchiata è?

Perché? Perché? Perché?

Voglio dire...non è che sarebbe costato chissà quanto di effetti speciali, mettere uno spolverino giallo alla Dick Tracy sugli attori, invece che nero, no?

Quindi Ted Brautigan, il personaggio misterioso interpretato da uno stanco e apatico Antony-Odino-TheCannibal-Hopkins, non è più quella cosa strana che collega il racconto alla saga della Torre Nera, ma un semplice sensitivo che da una mano all'FBI ogni tanto.

Roba tipo Medium Vs Ghost Whisperer Vs Millennium.

Originalità saltami addosso che mi scanso.

Il film non fa commuovere, anzi annoia e la cosa che fa più rabbia è che sarebbe bastato molto, molto, molto, molto poco a fare molto, molto, molto, molto meglio.

Non che sia inguardabile, anzi, a me i film coi macchinoni anni '50 piacciono sempre, tanto che mi aspetto sempre di trovarmi Biff Tannen che sbuca fuori da qualche parte chiamando qualcuno pidocchio.

Però appunto, il racconto è bellino, perché non farne un buon film?

Noi di Mistero, non lo sappiamo.

PS: Finisco il romanzo e vi recensisco pure quello,state tranquilli.

Nessun commento:

Posta un commento