martedì 10 giugno 2014

Scatta il Verde.

Scatta il VERDE.



Io : sono in prima fila, do gas al mezzo, sbrigandomi a partire perché non mi piace perder tempo per strada ma anche perché penso che non sono l'unico essere umano fermo al semaforo, quindi non voglio far perdere tempo a chi sta dietro di me.





Italiano medio : anche se è in prima fila, riflette sul significato della vita e sui misteri dell'universo. Nota il semaforo, ma non si allarma e preme la frizione con calma, per non consumarla. 


Poi si sofferma a tentare di ricordare il risultato della partita di qualche giorno prima. Ah, ora sì, innesta la prima marcia. 


Che ore sono? E' quasi ora di pranzo, uhmmmm..che voglia di pasta al sugooo.....bene, siamo a metà operazione, è tempo di premere il pedale dell'accelllleratore, ma con tutta la serenità dell'universo. Cosa fanno al cinema? Chi vincerà il Grande Fratello? Che dice di bello Renzi? Ho comprato il latte? Bene, arriva finalmente il momento di lasciare la frizione e far scorrere il mezzo, oltrepassando cautamente l'incrocio, ma devo passare prima io, quindi sterzo a sinistra anche se mi ero messo a destra, devo passa', levateve tutti, sennò ve sperono. 

Puntuale arriva il clacson di quello dietro, spalleggiato da una multipla dose di lampeggiata di abbaglianti : quello dietro, ovviamente è frustrato perché è dietro, altrimenti, se fosse davanti procederebbe come l'operazione standard riportata qui sopra.
Ma l'Italiano medio non demorde e sentendosi aggredito in maniera spropositata (lui non ha fretta, quindi NESSUNO ha il diritto di avere fretta), si altera vagamente, alza il braccio e dice/pensa (non c'è filtro tra bocca e cervello, quindi è la stessa cosa) "Aòòòò...ma che te sòni?"

Io nel frattempo sono già due chilometri avanti, pronto a rivedere la stessa scena al semaforo successivo, domandandomi quanto sarebbe fluido il traffico di Roma se tutti facessero come me, se tutti si ricordassero di non essere proprietari esclusivi di strade e incroci.

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