giovedì 20 marzo 2014

HoVisto : LEI

Emozionante.

Vero.

Sconcertante.

Romantico.

Sexy.

Violentemente poetico.

Emozionante.

Emozionante...

Una ragazza di nome Samantha, l'ho avuta anni fa, ma questa....questa ti fa innamorare!

Spike Jonze in forma, davvero.

Joaquin Phoenix immenso.

Una fotografia geniale, colori e luci che ipotizzano un prossimo futuro in bilico tra l'ennesima moda pacchiana e il solito richiamo al passato che ti fa rimpiangere di aver buttato le tende del salotto di tua madre, che aveva comprato negli anni '70.

Malinconico.

Amaro.

Prende la realtà attuale, la estrapola in una direzione perfettamente credibile e la porta su, in cima, fino al collasso, ad una implosione emotiva che se da una parte suggerisce un inizio di un universo informatico sconfinato, dall'altra dimostra disinteresse per questo, puntando l'obbiettivo della macchina da presa su Theodore ed il suo cuore.

Ogni attimo ti trovi ad ascoltare una frase, a vedere un momento, a vivere un sentimento che ha fatto parte della tua vita recente e passata. 

Ti trovi a pensare che per quanto la tecnologia possa progredire, le emozioni sono sempre lì ad avvinghiarci con solide tenaglie, ricoperte di cotone rosa.

Spike Jonze ti schiaffeggia cogli occhioni di Phoenix, ti mette in allarme su quanto sia pericoloso il progresso tecnologico ma non ti mette davanti al solito computer impazzito stile HAL 9000, ma sì davanti alla devastante immagine di una ragazza meravigliosa che non possiamo vedere.

La scena in cui Samantha descrive la fotografia di lei e Theodore, merita non un Oscar ma un premio Nobel.

Smetterò di applaudire quando i miei occhi avranno smesso di essere lucidi.

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