domenica 27 dicembre 2015

DJ CRONACHE - Episodio 5

La fine della mia avventura con il famoso locale di cui vi ho parlato negli episodi finora scritti, fu una roba chettelodicoaffare senza capo, coda e senso.

Immaginate me stesso che faccio la faccia tipo "Confused Travolta", avete presente no?





Bon praticamente, arrivò un periodo estivo in cui trasferimmo tutta la baracca in un altro famoso locale del litorale romano. 

Solo che se nel posto tradizionale invernale la gente era pure abituata a venirci, ma vai un po' a convincere 500 persone e oltre a venire fino al mare, per sentire un dj carciofoide che ti mette lo stesso disco a ripetizione per metà serata...

E infatti niente, non funzionava più di tanto, anche perché al mare, tra Ostia Beach e Fregene Beach, di locali ce ne stanno a camionate, quindi si sceglie dove c'è più gnocca e chissenefrega della musica che tanto è la stessa dappertutto.

Noi oltretutto ci portavamo appresso l'eredità del dj friggitello con le sue geniali trovate e il suo livello di karisma tipo zero su una scala da zero a zero. 

E allora niente, si organizzò una bella inaugurazione.

E voi poveri illusi già a pensare a mega evento, cubiste seminude, champagne a fiumi, Tiesto superospite, David Guetta a fare il barman, il ministro Alfano a fare da bersaglio per un tiro a segno a premi, modalità lunapark americano.

E no, invece.

Si decise di fare una serata musica dal vivo.

Ovvio no?

Tu sei abituato ad andare in discoteca a ballare l'auss, sei abituato al tunz tunz, sei abituato a chi è abituato a tutto ciò ed è evidente che se poi vai allo stesso locale trasferito al mare, vuoi musica dal vivo e balli di gruppo!!!


Ma tipo che ci volevano linciare...

E visto che la band suonava spensierata senza scorgere gli sguardi omicidi del pubblico, dopo un po' mi vedo correre incontro un gestore a strillazzare "mettete i dischiiii...iniziateee...." con variazioni di espressione facciale tipo Homer Simpson quando sa che Marge è incinta.


Chi ben comincia è a metà dell'opera, nel nostro caso, l'opera è il disastro.

La seconda serata della stagione, fu ulteriormente deprimente.

Senza dire niente a nessuno, un giovine producer di discusso talento che conoscevo, affittò la consolle per presentare il suo primo disco, in uscita su una prestigiosa casa discografica ed in collaborazione con un cantante di medio successo degli anni 80.

Il nostro dj tubero fu quindi costretto amichevolmente pregato di levarsi dalle palle cedere la consolle all'astro nascente della scena club italiana, non a fine serata, ma al momento di maggior fomento del pubblico.

E così, con mani tremanti, il giovine (immaginatevi Gollum coi capelli tinti di un color biondo fintissimo) inziò il tragico dj set che doveva segnare per sempre la sua carriera, di fatti lo fece anche se, curiosamente, non come costui sperava.

Propose un paio di hit del momento e fin qui tutto bene, poi entrò in fase delirio, mettendo su dei brani sì commerciali, ma decisamente poco efficaci per la pista.

Avete presente, tipo che metti lì un disco solo perché l'ha fatto Molella, oppure la finta anteprima del nuovo singolo dei Brothers (e dico finta perché ce l'avevamo già tutti, tranne il dj fagiolino perché a lui i dischi "nuovi" arrivavano con 4, 5 mesi di ritardo), cose che in radio ti spingono manco fosse un singolo Pink Floyd Vs Depeche Mode Featuring Gloria Gaynor ma poi in discoteca non lo ballano manco i cubetti del ghiaccio dentro i bicchieri.

Insomma quei dischi che se sei un dj serio, professionale e talentuoso sai di dover avere in valigetta ma sai che non suonerai praticamente mai.

Ecco, lui ci fece mezzo dj set.


La pista tentennò, la gente ballicchiò poco convinta anche se molti si fiondarono al bar.

Arrivò poi il momento di fare una epocale figura demmerda presentare il suo disco.

Partì quindi il remake dance tamarro con sfumature tedesche tipo stile hands up di un successo italiano degli anni 80.

Il pubblico del locale non gradì.

Fuggì.



Ma di corsa proprio.

Mai vista una cosa così.

La pista si svuotò con una scena tipo Mosè che divide le acque.

Tipo Millennium Falcon che accelera a velocità luce.

Tipo Enterprise che entra in curvatura.

Tipo Flash.

Zum! 

Via!

Ma roba che fino a pochi minuti prima, vedevi la gente con quella tipica espressione tipo :

Ok, hai messo un disco demmerda e te lo ballo, ma aspetto il prossimo e se fa cagare pure quello vado al bar.
E appunto, la catastrofe avvenne. 

Mai (presunto) dj fu più umiliato.

E ovviamente il suo disco svuotapista lo lasciò fino alla fine.

Non è che vedi di aver fatto un danno e lo togli subito, no, vero?

Io comunque rimanevo inerme, in bilico tra un compassionevole amore fraterno, un istinto omicidia di bimbiminkia paraculati demmerda e una sana risata che mi nasceva dentro per la titanica figura barbina del giovine figlio di papà.

Arrivò dunque il nostro mitologico dj cicoria, invitando il povero mucchietto d'ossa a sradicarsi dai coglioni restituirgli la consolle, constatando che la pista era ormai deserta come un banchetto del PD, quindi era necessaria la presenza di un dj con maggior polso della situazione per riprendere la serata, convincendo la gente a tornare a ballare.........

Ahahahahahahah!!!!!!!!!!!!!

Ma il talentuosissimo fanciullo, fece presente al dj zucchina che aveva pagato per la serata e perciò voleva continuare a metter dischi finché gli aggradava.

Il dj melanzana, annuì umilmente, rintanandosi in un angolo, tentando di fare il vago, guardando gli uccellini, fischiettando e controllandosi la manicure.

E stranamente dopo un paio di altri dischi che nessuno stranamente aveva ipotizzato di ballare, dj sedano staccò brutalmente il jack delle cuffie dello scheletrino di papà, invitandolo a sfancularsi tipo forever.

Finì così la sua performance e lui corse da me, sudando freddo, ansimando e farfugliando una lunga serie di luoghi comuni sulla falsariga tipo "organizzazione demmerda (ma non aveva organizzato lui?), la gente non capisce un cazzo, gli italiani sono ignoranti, è colpa di questo, di quello, di quell'altro, non esiste più la mezza stagione, i negri hanno il ritmo nel sangue, si stava meglio quando si stava peggio, quanno c'era er Duce ste cose non succedevano, meglio un uovo oggi che una gallina domani".

Ovvio, certo, come no.

Per un po' respirammo e respirò anche il pubblico : nel senso che le serate successive furono "tradizionali", senza geniali trovate, senza ospiti improbabili, senza alcun tentativo ulteriore di far scappare i clienti paganti.

Ma visto l'inizio di stagione, era pure normale arrancare.

Gli altri locali puntavano su musica ed artisti forti, noi avevamo il sottoscritto che doveva cercare di salvare il salvabile con gentaglia disutile che remava contro con candida spontaneità.

Ma naturalmentissimamente tutta quella serie di dj svuotapista, ciofeche artistiche, eventi tragicomici non erano in discussione : si optò quindi per collaborare con un'altro staff di gestione a cui si regalò la sala bar, per fare un po' di caciara.



Verso fine stagione, quindi avevamo la sala bar gestita con un tenore "divertentismo" a gogo, ma tipo quelle robe deprimenti in cui il momento di maggior eccitazione è quando il presunto dj mette lì il megamix di Grease, mentre la nostra sala, ormai quasi vuota, anche perché se imposti un locale a livello che invece dell'ultimo disco di Martin Solvejg (e ne ho detto uno commerciale eh...) proponi il primo disco dei Village People, la gente fugge.

Sull'orlo del tracollo, mentre gli altri locali dei litorali laziali continuavano a far faville, io mi sentivo discorsi tipo che ormai erano tutti in vacanza, che era andata male per tutti...

Maccccccerto...........

Nei dintorni di Ferragosto arriva la decisione della chiusura, per poi riaprire a Settembre di nuovo nella location tradizionale.

Tramite conoscenze, miei amici appartenenti alla criminalità organizzata, miei compari massoni, miei simpatizzati politici, miei lontani parenti ecclesiasti, a me fu offerta la stagione successiva in un locale tra i più famosi d'Italia.

Tutto contento, vado così a fare l'ultima serata della tragicomica estate, pronto a fare qualcosa come una versione discotecara della Corazzata Potemkin.

Arrivo e....non trovo nessuno.

Preparo cuffie e dischi ma........sale in consolle uno sconosciuto sostenendo di dover essere lui a metter musica quella sera e di non sapere chi fossi io.

No...spetta...famme capì..........
Cerco i gestori e niente, non c'erano.

Con l'altro tipo, ci si mette d'accordo, si fa un po' per uno a metter dischi, la serata va benino, ci divertiamo amichevolmente. Era bravo, indubbiamente, ammetto di aver finalmente avuto la sensazione di lavorare con un professionista.

Ma finì così....

...senza senso, senza capire cosa fosse successo, senza capo, coda, nessuno ci pagò, nessuno ci spiegò.

Finì così.

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